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SCHEDA
A CURA DEL MUSEO
che accompagna la mostra di ETTORE SPALLETTI a Palazzo Fogazzaro
all’interno della mostra SOTTOZERO dedicata alle arti visive contemporanee
nel contesto di AZIONI INCLEMENTI 2005 a Schio
Ettore Spalletti nasce a Cappelle sul
Tavo, dove vive e lavora. Le sue esposizioni personali iniziano
nel 1975 alla Galleria
Tartaruga di Roma continuando ininterrottamente in Italia e
all'estero nelle più prestigiose gallerie pubbliche
e private. Il suo lavoro è ben puntualizzato da Ida
Gianelli per l'occasione della mostra al Castello di Rivoli
del '91, dove nel catalogo scrive:
“....Il connubio tra colore, elemento basilare dell'espressività pittorica,
e manualità, tradizionalmente assegnata piuttosto alla
scultura, già indica che l'artista intende indagare
in territorio franco, agire sul discrimine fra pittura e scultura
in modo che le due procedure perdano i connotati tradizionali,
le loro distinte identità…
…
Ne consegue un'operatività volutamente ambigua, che
spesso coinvolge l'ambiente espositivo, dove forme e colori
si rivelano veicoli di valori emozionali. Il colore è pensato
come materia primaria, come matrice di ogni forma visibile, è polvere
o pigmento da mescolare con le altre sostanze tipiche dei procedimenti
artistici… Similmente a quanto ha fatto Yves Klein, Spalletti
attribuisce al colore una funzione di svelamento; esso ci fa
percepire l'idea stessa di infinito, la sua sostanza materica
veicola quell'idea e se ne fa esperienza…
…
A differenza dell'astrazione storica, per esempio quella di
Mondrian, l'astrazione di Spalletti non si sgancia dal mondo
reale per divenire pura scansione di rapporti strutturali fra
immagini elementari… Spalletti intende visualizzare forme
primarie, latamenta simboliche ma non grazie a procedimenti
meccanici e asettici, bensì tramite una manualità non
implicata con i moti soggettivi ma piuttosto con quelli biologici.
La gestualità appena affiorante nelle sue superfici
pittoriche monocrome non è espressiva di intimi contenuti,
ma significativa di un ritmo, una attività della mano… Il
riduzionismo di Spalletti non raggiunge dunque l'astratto mondo
delle dee espresso da Mondrian o da Malevic; il mondo così descritto è ancora
il nostro, ma ciò che viene descritto è la sua
trasfigurazione tramite la sensibilità. La geometria
vi è colta come rappresentazione precipua e ordinamento,
ma l'immagine sfugge al suo rigore per seguire se mai il filo
dell'intuizione, libera, profonda”.
I 113 disegni della carrellata riprodotti in litografia, allestiti
in luogo solenne e primario come Palazzo Fogazzaro, in ordine
della "quadreria" settecentesca, lasciano ampia libertà al
fruitore, come del resto tutto l'allestimento della collezione
stabile presente alla Casabianca da dove le opere provengono
(Disegno 1993-esemplare 18/100).
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