Comunicato n° 181 ter - 9 agosto 2005


SCHEDA A CURA DEL MUSEO
che accompagna la mostra di ETTORE SPALLETTI a Palazzo Fogazzaro
all’interno della mostra SOTTOZERO dedicata alle arti visive contemporanee
nel contesto di AZIONI INCLEMENTI 2005 a Schio

Ettore Spalletti nasce a Cappelle sul Tavo, dove vive e lavora. Le sue esposizioni personali iniziano nel 1975 alla Galleria Tartaruga di Roma continuando ininterrottamente in Italia e all'estero nelle più prestigiose gallerie pubbliche e private. Il suo lavoro è ben puntualizzato da Ida Gianelli per l'occasione della mostra al Castello di Rivoli del '91, dove nel catalogo scrive:

“....Il connubio tra colore, elemento basilare dell'espressività pittorica, e manualità, tradizionalmente assegnata piuttosto alla scultura, già indica che l'artista intende indagare in territorio franco, agire sul discrimine fra pittura e scultura in modo che le due procedure perdano i connotati tradizionali, le loro distinte identità…

… Ne consegue un'operatività volutamente ambigua, che spesso coinvolge l'ambiente espositivo, dove forme e colori si rivelano veicoli di valori emozionali. Il colore è pensato come materia primaria, come matrice di ogni forma visibile, è polvere o pigmento da mescolare con le altre sostanze tipiche dei procedimenti artistici… Similmente a quanto ha fatto Yves Klein, Spalletti attribuisce al colore una funzione di svelamento; esso ci fa percepire l'idea stessa di infinito, la sua sostanza materica veicola quell'idea e se ne fa esperienza…

… A differenza dell'astrazione storica, per esempio quella di Mondrian, l'astrazione di Spalletti non si sgancia dal mondo reale per divenire pura scansione di rapporti strutturali fra immagini elementari… Spalletti intende visualizzare forme primarie, latamenta simboliche ma non grazie a procedimenti meccanici e asettici, bensì tramite una manualità non implicata con i moti soggettivi ma piuttosto con quelli biologici. La gestualità appena affiorante nelle sue superfici pittoriche monocrome non è espressiva di intimi contenuti, ma significativa di un ritmo, una attività della mano… Il riduzionismo di Spalletti non raggiunge dunque l'astratto mondo delle dee espresso da Mondrian o da Malevic; il mondo così descritto è ancora il nostro, ma ciò che viene descritto è la sua trasfigurazione tramite la sensibilità. La geometria vi è colta come rappresentazione precipua e ordinamento, ma l'immagine sfugge al suo rigore per seguire se mai il filo dell'intuizione, libera, profonda”.

I 113 disegni della carrellata riprodotti in litografia, allestiti in luogo solenne e primario come Palazzo Fogazzaro, in ordine della "quadreria" settecentesca, lasciano ampia libertà al fruitore, come del resto tutto l'allestimento della collezione stabile presente alla Casabianca da dove le opere provengono (Disegno 1993-esemplare 18/100).




Apertura: domenica e festivi 10.00 - 12.30 15.00 - 18.30; gli altri giorni su appuntamento, sabato chiuso.


MUSEO CASABIANCA - Largo Morandi, 1- 36034 MALO - Italia
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